TERREMOTO IN GIAPPONE, TSUNAMI IN INDONESIA Cosa possiamo imparare da queste tragedie?
IL TERREMOTO IN GIAPPONE
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DATA: 11 MARZO 2011
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MAGNITUDO: 9.1 Richter
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PROFONDITÀ: 29 km
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TIPO: sottomarino
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EPICENTRO: 72 km al largo di Sendai
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STORIA: il 4° più potente al mondo dagli inizi del 1900
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PRINCIPALI EFFETTI: tsunami e incidente nucleare (Fukushima)
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RUN UP (max altezza onda): 40,5 metri (Prefettura di Miyagi)
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VITTIME ACCERTATE: 20.000 (ma con i dispersi si arriva a 30.000)
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DANNI ALLE INFRASTRUTTURE: distruzione di porti, aeroporti, strade, edifici, acquedotti e reti elettriche; danni alle centrali nucleari; collasso di dighe; blocco della produzione industriale; affondamento di navi;

I moderni sistemi di allerta tsunami nascono da un evento storico che risale al Giappone del 1800, chiamato “il fuoco di Inamura”. La storia, che è diventata quasi una leggenda, racconta di Gohei Hamaguchi, un uomo saggio che, dopo aver visto il mare ritirarsi in modo strano, capì che uno tsunami stava per colpire. Non avendo il tempo di avvertire le persone sulla costa, decise di incendiare dei covoni di riso per attirare l'attenzione e farle salire sulla collina, salvandole così dalla tragedia. Successivamente, Hamaguchi costruì il primo terrapieno contro gli tsunami, dando il via alla costruzione di molti altri lungo le coste giapponesi.
La sua storia viene raccontata ancora oggi nelle scuole giapponesi e ha ispirato la creazione di statue per ricordare il suo eroismo. L’UNESCO ha scelto il 5 novembre come “World Tsunami Awareness Day” per aumentare la consapevolezza sui rischi degli tsunami.
(estratto da www.cat.ingv.it: “L'evoluzione dei sistemi di allerta tsunami”)