Eriksen: La Partita della Vita La storia di un campione che ha affrontato la sfida più grande della sua vita.
12 GIUGNO 2021, 21:10
STADIO TELIA PARKEN - COPENAGHEN
CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO
Al 43' del match tra Danimarca e Finlandia,
Christian Eriksen improvvisamente crolla a terra, privo di conoscenza.
Il campo si ferma in un silenzio angosciante. I soccorsi intervengono tempestivamente.
Un momento di grande paura che segnerà la storia di questo torneo.
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Arresto cardiaco extra-ospedaliero: cosa dicono i dati?
In Italia:
- 60.000 eventi all'anno
- 165 al giorno
- 7 ogni ora
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- Solo nel 58% dei casi le manovre di RCP (Rianimazione Cardiopolmonare) sono immediate.
- Solo nel 28% dei casi vi è un immediato utilizzo del DAE (Defibrillatore semiautomatico).
Con l'utilizzo del DAE, la percentuale di successo è del 90% entro il primo minuto. Dopo quattro minuti, questa percentuale scende al 75%.
(Fonte: American Heart Association)
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LE FASI
1) ALLARME IMMEDIATO
Il compagno di squadra si rende conto di quanto sta accadendo e chiama immediatamente aiuto senza perdere tempo.
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LE FASI
2) RCP PRECOCE
I soccorritori iniziano immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP), guadagnando tempo per prevenire i danni al cuore e al cervello del calciatore.
L’apparecchio (DAE) viene acceso, collegato ed utilizzato sul calciatore in un tempo ridottissimo, al fine di far ripartire il cuore prima che insorgano complicazioni.
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LE FASI
3) RIANIMAZIONE CARDIACA AVANZATA
Terminata la prima importantissima fase di soccorso, il calciatore viene trasportato senza perdere tempo in Ospedale, dove riceverà le cure specifiche per il suo caso.
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LE FASI
4) TEAMWORK
La squadra resta unita e i compagni si sostengono a vicenda collaborando con i soccorritori.
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LIETO FINE...
8 mesi dopo, il 26 febbraio 2022, durante la partita Brentford-Newcastle, entra Christian Eriksen in campo al 52'.
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MA... A COSA SERVE IL DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO ESTERNO?
Innanzitutto, il Defibrillatore è un dispositivo salvavita, da utilizzarsi in caso di arresto cardiaco improvviso.
- Come agisce?
L’apparecchio è in grado di analizzare il ritmo cardiaco del paziente e, se necessario, di erogare una scarica elettrica per ripristinare un battito cardiaco normale.
- Quali sono le parti di un defibrillatore?
Un defibrillatore, generalmente, è composto da due elettrodi che devono essere posizionati sul torace del paziente (uno a destra e uno a sinistra del cuore), da una parte centrale dedicata all'analisi dei dati da essi trasmessi e da una batteria. Generalmente la batteria del defibrillatore DAE è al litio e non ricaricabile: questa tipologia di batteria ha la capacità di mantenere invariata la carica per molti anni (in media 5).
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COSA OCCORRE FARE AL MOMENTO DELL'UTILIZZO?
Innanzitutto si deve accendere l’apparecchio, tramite l’apposito tasto e ascoltare attentamente le istruzioni vocali emanate dall’apparecchio stesso. La voce ci guiderà ad estrarre le due placche adesive dalla confezione sigillata e a collocarle sul torace nudo del paziente. Di seguito, sempre guidati dalle istruzioni vocali del DAE, si inserirà lo spinotto delle piastre nell’apposita presa, si controllerà che nessuno tocchi la vittima e, se richiesto, si premerà il pulsante che consentirà l’erogazione dello shock.
- E dopo?
Dopo si inizierà il massaggio cardiaco per circa 2 minuti; al termine dei due minuti, sarà la voce del DAE stesso che vi inviterà a interrompere il massaggio per consentire l’analisi ed erogare nuovamente lo shock elettrico. Si prosegue così, fino all’arrivo sulla scena di un equipaggio di sanitari professionisti.
IL MEDICO CHE NON PARLAVA DANESE!
Il 12 giugno 2021, durante la partita Danimarca-Finlandia, il calciatore Christian Eriksen crolla a terra, privo di sensi. I suoi compagni di squadra, disperati, chiamano aiuto. Sugli spalti, il pubblico trattiene il fiato, sperando in un segno che possa scacciare la paura.
L’equipe di soccorso entra in campo con decisione. Il medico che guida l’intervento è un esperto internazionale, preparato per momenti come questo. Ha trascorso tutta la giornata precedente a ripetere, insieme al suo team, le manovre d’emergenza. Ogni membro della squadra sa esattamente cosa fare, pronto ad agire al comando del leader.
Il medico capisce subito che l’unica cosa da fare è usare il defibrillatore, il DAE. Lo estrae dallo zaino, lo accende, ma si trova di fronte a una sorpresa: il defibrillatore parla danese, una lingua che lui non conosce. Nessun problema: un medico esperto sa come procedere senza bisogno delle istruzioni vocali e riesce a salvare Eriksen, che tornerà a giocare dopo otto mesi.
Ma cosa sarebbe successo se al posto di un medico si fosse trovato una persona comune, magari un bagnante in vacanza, senza la stessa esperienza? Se fosse stato lui a dover usare il DAE per salvare una vita in un luogo pubblico come uno stadio o una spiaggia?
Per questo è fondamentale non solo imparare correttamente la rianimazione cardiopolmonare con il defibrillatore, ma anche mantenere le competenze attraverso esercitazioni periodiche. E ancora più importante è affidarsi a defibrillatori di ultima generazione, che permettono di selezionare la lingua locale o almeno l’inglese con un semplice tasto, garantendo una maggiore sicurezza e reattività in momenti cruciali.