Ti guido io!
Obiettivi:
- Sperimentare la difficoltà di movimento laddove sono presenti degli ostacoli
- Saper aiutare un’altra persona ad orientarsi
- Stimolare la fiducia nell’altro
STEP BY STEP
PRIMA DI INIZIARE
Si consiglia di svolgere l'attività in palestra.
L’insegnante introduce l'attività chiedendo alla classe: Quali sono gli elementi per una corretta comunicazione? Per guidare la discussione l'insegnante può suggerire alla classe di prendere in considerazione aspetti differenti come il contenuto della comunicazione, il mezzo attraverso il quale viene trasmessa la comunicazione, la facilità di comprensione del messaggio da parte di chi lo riceve.
A questo punto viene presentata l'attività sotto forma di gioco da svolgere a coppie: vince chi “tocca” meno ostacoli.
TRACCIAMO IL PERCORSO
Il percorso, dal punto A al punto B, si organizzerà nel seguente modo:
Si traccia una linea con il nastro carta da un punto A a un punto B lungo la quale vengono disposti degli ostacoli che bloccano il passaggio (sedie, banchi, oggetti a terra, ecc..). Una persona si muove, l’altra dà le indicazioni, solo a voce e senza mai poter toccare l'altra persona. Quella che si muove dà le spalle al percorso creato e non può mai girarsi a guardalo.
Il percorso sarà ripetuto per 3 volte con 3 varianti differenti:
1. La guida dà le indicazioni a voce stando attenta a indicare destra e sinistra correttamente e tutte le altre informazioni utili per evitare gli ostacoli.
2. La guida non può parlare ma solo fare gesti
3. La guida si mette al posto della persona guidata e svolge il percorso senza avere indicazioni (suggerimenti? Conta i passi!)
Durante il percorso ogni volta che si tocca un ostacolo si guadagna un punto Vulnerabilità Propensione a subire i danni derivati da un evento . Vince chi ne totalizza di meno.
CONDIVIDERE LE ESPERIENZE
Una volta finito il gioco ci si siede in cerchio e si risponde alle seguenti domande:
1. Quanto è importante dare informazioni corrette?
2. Come ti sei sentito a svolgere il percorso senza l’aiuto della guida?
3. La tua conoscenza e consapevolezza del percorso ti hanno aiutato?
FIDATI!
In questa fase l’attività viene svolta contemporaneamente da tutte le coppie. Le guide saranno al fianco della persona da guidare e questa dovrà stare ad occhi chiusi. Lo spazio sarà invaso da ostacoli e persone ma ognuno si affiderà alla propria guida e seguirà passo passo le indicazioni. La difficoltà sarà maggiore perché oltre agli ostacoli si dovranno considerare anche le persone come potenziali ostacoli. Al termine del tragitto la coppia si scambia i ruoli e ripete il percorso.
RIFLESSIONE CONCLUSIVA
Come ci si sente a fidarsi? E a guidare? Seduti di nuovo in cerchio si risponde a queste domande e si condividono le sensazioni provate.
Al termine della condivisione l'insegnante può discutere con la classe sul ruolo di una corretta comunicazione in ogni fase del ciclo della gestione dei disastri Insieme di attività suddivise in quattro fasi che compongono un unico ciclo, in cui lo sviluppo di ciascuna fase condiziona e influisce sulle azioni della successiva in maniera continua. Le fasi del ciclo di gestione dei rischi sono: previsione, prevenzione e mitigazione, gestione dell’emergenza, superamento dell’emergenza e sull'importanza di affidarsi sempre a fonti ufficiali. Per guidare la discussione, l'insegnante può trovare informazioni sul nuovo sistema della Protezione Civile Insieme di enti e soggetti pubblici e privati che lavorano insieme per tutelare la vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dalla possibilità di subire danni causati da un evento di origine naturale o antropica di allarme La condizione successiva all’allerta, con la quale viene mandato un segnale che indica l’inizio di un’emergenza pubblico per l'informazione alla popolazione IT-alert (link) o approfondire come funzionano i sistemi di allerta La condizione successiva alla segnalazione di un pericolo imminente per il quale non basta il monitoraggio, ma occorre tenersi pronti per una possibile emergenza per la popolazione nel mondo consultando il documento (in inglese) Public Warning Systems (link).
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